Disabilità e potenziale educativo

Il volume ha l’intento di offrire un effettivo contributo al lavoro educativo quotidiano con le persone disabili per cercare di rispondere al “che fare?”, quesito ricolmo di giustificate ansie e tensioni morali, avvertito da molti educatori.

Il disabile pone quesiti umani ed etici non facilmente risolvibi­li e l’educatore, a volte, si sente come schiacciato dalla responsabilità di promuovere, per mezzo di una corretta azione formativa, lo sviluppo di tutte le potenzialità che il soggetto possiede. E’ suo compito essere all’altezza di tale situazione.

Il libro riprende e approfondisce un precedente e fortunato contributo, che andava a proporre, alla luce delle ricerche sul funzionamento cerebrale, indirizzi pedagogici e metodologici fondati sulle ricerche e gli studi neurologici del cervello, ma soprattutto volti a chiarire le potenzialità educative della persona disabile.

L’opera tratta della necessità che si debba fondare scientificamente il lavoro educativo alla luce delle ricerche attualmente a disposizione sul funzionamento cerebrale; dalla disamina delle teorie su cervello si possono ricavare indicazioni fondanti grazie alle quali poter operare scelte metodologiche funzionali al miglioramento della situazione individuale e sociale della persona disabile. L’autore è convinto che allo stato attuale delle ricerche, un ampio bagaglio di conoscenze sia a disposizione degli educatori, i quali possono e devono prendere atto dei risultati scientifici per comprendere meglio l’uomo ed i suoi dinamismi. La competenza è indispensabile ed urgente per il bene del soggetto disabile, ma non basta se non è supportata da un discorso pedagogico generale, connotato anche da riflessioni di ordine an­tropologico, teleologico e metodologico significative scientificamente fondate.

 

Autore: L. d’Alonzo

Anno: 2002