Il prof. D’Alonzo inaugura il sito del CeDisMa

È con emozione che mi accingo a scrivere questo editoriale. Infatti, oggi inauguriamo il nuovo sito del CeDisMa.

Il Centro studi sulla Disabilità e Marginalità nasce dal desiderio di offrire un’opportunità a tutti coloro che dedicano impegno e lavoro alle questioni legate alle tematiche dell’inclusione sociale, educativa, scolastica e lavorativa, di persone che presentano deficit fisici, sensoriali o mentali, problematiche particolari, caratteristiche specifiche, peculiarità appunto “speciali”. Le questioni educative speciali non sono al primo posto degli interessi culturali dei più, e le difficoltà presenti nelle persone con deficit o con problemi sovente vengono
tralasciate, spesso perché si ritiene che non trovino risonanza, riguardando in effetti un numero limitato di persone. Tuttavia è bene ricordare che in Italia abbiamo circa 3 milioni di persone con disabilità pari a circa il 5% dell’intera popolazione. Il 2% viene certificato a scuola. Effettivamente le cifre paiono di modesta entità, ma queste percentuali diventano significative se si opera per la crescita dell’uomo e quindi di tutti gli uomini. Se la prospettiva è creare una società in cui tutti possano trovare le opportunità per mettere in atto le potenzialità personali al fine di diventare uomini e donne migliori, completi e quindi “più uomini”, il prendersi cura delle persone con problemi diventa un imperativo imprescindibile per ogni sistema educativo, scolastico e sociale, una priorità. Il valore della pedagogia speciale, quindi, non dipende dalle cifre o dalle percentuali, non si basa su criteri economici, ma va al di là di qualsiasi considerazione o misurazione quantitativa, poiché dà la cifra dello stadio di civiltà di una società. Se una comunità ha cura dei più deboli, è una comunità con un grado di accoglienza molto elevato; se una scuola opera bene sul piano inclusivo è una scuola di qualità per tutti; se un ambiente sociale rispetta coloro che presentano limitazioni, investendo in servizi e in infrastrutture idonee ed accessibili, di sicuro è un ambiente sociale progredito sul piano culturale. Il termometro della nostra società sono le persone con problemi: se godono di attenzioni, se vengono riconosciute, se ricevono la giusta cura educativa, se i programmi pedagogici sono rivolti ad un progetto di vita significativo per ognuno di loro, significa che ci troviamo in un contesto civile eticamente e culturalmente ricco. I nostri governanti non dovrebbero mai dimenticare questa verità: quando ci si occupa di coloro che sono in situazioni di precarietà personale o sociale significa ci si dedica al “cuore” del proprio Paese e un cuore ricco di attenzioni per gli altri è un cuore eccezionale.
Questo sito è stato ideato per poter permettere a tutti coloro che sentono forte la responsabilità di operare con competenza in un mondo non “costruito” sulle esigenze dei più deboli, di trovare un Centro Studi in grado di “accompagnarli” nel loro lavoro educativo e didattico con gli esiti delle sue ricerche, con le consulenze specifiche e con le proposte formative mirate.

Luigi d’Alonzo

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